domenica 6 dicembre 2009
Gian Maria Volontè- un attore contro
A quindici anni dalla scomparsa di Gian Maria Volontè, vorrei nel mio blog ricordarlo brevemente per un episodio che ha riguardato Terni, ovvero la messa in scena della rappresentazione teatrale del “Vicario” (opera portata poi sul grande schermo da Costa-Gravas con “Amen”).
Il Vicario è un'opera teatrale scritta dal drammaturgo tedesco Rolf Hochhuth nel 1963. Il testo affronta la scottante questione delle responsabilità di Papa Pio XII verso l'olocausto, accusando il "Pastore Angelico" di passiva e cosciente complicità con il Nazismo nello sterminio degli ebrei. Nel 1965 la pièce venne allestita a Roma dal regista Carlo Cecchi, all'interno d'un improvvisato teatro ricavato in una cantina di via Belsiana, con la partecipazione di Gian Maria Volonté. La versione italiana de Il Vicario fu messa in scena nella sola serata del debutto; il giorno successivo la Polizia fece chiudere il teatro per mancanza del certificato di agibilità dei locali e, nei giorni seguenti, il Prefetto di Roma vietò lo spettacolo in quanto contrario alle norme contenute nel Concordato.
Quelle che seguono, sono le testimonianze su quello spettacolo a Terni di Paolo Patrizi e una testimonianza del ternano Oreste Scalzone, amico di Volontè.
“Un'altra cosa che facemmo, chiamammo Il Vicario, lo spettacolo che tratta la mancata difesa degli ebrei da parte di Pio XII. A Roma fu proibito; la prima città dove fu ripreso fu Terni, che aveva la caratteristica d'esse vicinissima a Roma. Lo facemmo noialtri, noleggiando personalmente il Politeama, prevendendo I biglietti. Riempimmo la sala, un fatto molto importante, tremila persone, la prima volta che la piazza laica s'affermò in una città cattolica come Terni, all'epoca buia in cui c'era ancora la stagnazione. Il vescovo dell'epoca, in contemporanea, organizzò una processione de quelle medievali, con I cappucci, notturna, e le fiaccole – lunga, se dice che sia stata – che finì con un rogo simbolico, ma fummo scomunicati noi organizzatori, essenzialmente Oreste Scalzone e io, altri che ci davano una mano”
Paolo Patrizi ( da “Biografia di una città” pag. 330)
SCALZONE: ' MI FECE SCAPPARE DALL' ITALIA'
Repubblica — 07 dicembre 1994 pagina 31 sezione: CULTURA
PARIGI - Fu Gian Maria Volontè a consentire la fuga dall' Italia di Oreste Scalzone, il leader di Autonomia Operaia coinvolto nelle inchieste sugli ' anni di piombo' . Scalzone, riparato in Francia nell' inverno 1981, compì il primo tratto della sua fuga fino alla Corsica proprio sulla barca di Volontè. "Posso rompere il silenzio che ora non serve più" dice Scalzone, da anni latitante dopo una condanna per banda armata, dal suo rifugio parigino "su di un gesto di libertà. Ora che una volta di più la barca di Mayakowskij, dell' amore, si è infranta sugli scogli della vita". Oreste Scalzone ricorda: "Avevo conosciuto Volontè nel 1964 a Roma, quando entrambi fummo scomunicati per aver cercato di mettere in scena a Roma l' opera di Hockhut ' Il Vicario' , sul silenzio di Pio XII sull' Olocausto. Quindi assieme realizzammo il progetto del giornale operaista ' La Classe' , dopo di allora i nostri percorsi continuarono paralleli per reincontrarsi quando, ridotto come uno scheletro, lasciai il policlinico Gemelli, dove ero stato trasferito dal carcere". "In quei giorni" continua Scalzone "stavo decidendo una fuga forse senza fine, per non essere ostaggio. Qualcuno mi proponeva di espatriare attraverso i monti con gli sci, poi la possibilità concreta mi venne offerta proprio da Volonté che disponeva di una barca a vela con la quale raggiungemmo prima la Sardegna e poi la Corsica. Sulla vela della barca di Gian Maria" aggiunge Scalzone "c' era un verso di Valery che oggi in particolare mi piace ricordare: ' Si alza il vento, bisogna tentare di vivere' ". Scalzone rievoca ancora il lavoro fatto insieme all' attore scomparso per ' Synopsis' , sceneggiatura di un film dallo stesso titolo mai prodotto. "Ricordiamo Volonté anche come il compagno nel ' Gruppo di iniziativa per l' amnistia' . In un video Gian Maria ne parlava dicendo ' l' amnistia in piazza, un mucchio di mani che si allacciano in una fraterna congiura: cinquantamila firme per una legge di iniziativa popolare d' amnistia-indulto!' . E' questo Gian Maria che noi ricordiamo". E l' ex leader dell' Autonomia, il cui più recente rinvio a giudizio risale al maggio di quest' anno, per l' ultimo maxiprocesso sul terrorismo, conclude: "Parafrasando un ormai antico manifesto, vorrei dire: ' Del suo talento, o genio, tutti parleranno. E dunque, noi no' ".
Volontè Su Wikipedia
Volontè.it – il sito
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