giovedì 8 febbraio 2024

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Qui i link ai pochi articoli presenti 

IL PCI A MARMORE

LEGGE CITTADINANZA

AMALA E DIFENDILA

lunedì 20 agosto 2018

Per la valorizzazione del Belvedere Virgilio alla Cascata

Al Sindaco del Comune di Terni
E p.c.
Alla Pro Loco di Marmore

Oggetto: Valorizzazione Belvedere “Virgilio” Cascata delle Marmore

Egregio signor Sindaco,
nel 2006 su mia proposta la Circoscrizione “Velino”, della quale facevo parte come consigliere, approvò l’intitolazione del Belvedere Superiore della Cascata delle Marmore a Publio Virgilio Marone, proposta che fu poi accolta dal Comune di Terni.
Nel libro VII dell’Eneide Virgilio cita la Cascata delle Marmore, il Fiume Nera, il Velino e numerosi siti della Sabina. Il poeta inglese Joseph Addison, rappresentante della corrente classicista, riconosce nell’infernale caduta delle acque della Cascata il luogo poetico dell’Eneide, dove Virgilio immagina l’ingresso per raggiungere gli Dei Inferi. La descrizione virgiliana della Cascata presume che il poeta avesse una conoscenza diretta dei luoghi sopra citati.
Avanzai questa proposta dopo aver letto “Le vie e le piazze di Terni”, interessantissimo volume curato da Walter Mazzilli, nel quale il compianto antropologo ternano suggeriva appunto di dedicare il Belvedere alla memoria del poeta latino.
Dal 2013 il luogo ha ufficialmente adottato il nuovo toponimo e da pochi mesi è presente però solo un piccolo cartello che indica la denominazione attuale.  Credo invece che sarebbe opportuna una targa che riporti i versi dell’Eneide (come fatto per Byron nel piazzale inferiore) da installare nei giardini del viale che porta alle scale precedenti la Specola di Pio VI, promuovendo anche sui siti turistici locali e sulle guide la citazione virgiliana.
Sicuro in suo interessamento, porgo distinti saluti

Terni, 17/08/2018

Tommaso Sabatini

domenica 10 agosto 2014

lunedì 7 ottobre 2013

Per una nuova fase della partecipazione e del decentramento a Terni - Le proposte di SEL

La conferenza stampa di presentazione del documento


La democrazia può resistere alla minaccia autoritaria soltanto a patto che si trasformi, da “democrazia di spettatori passivi”, in “democrazia di partecipanti attivi”, nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private.
(E.Fromm, Avere o essere?, 1976)




DECENTRAMENTO E PARTECIPAZIONE: UNA STORIA TERNANA
L’esperienza del decentramento a Terni ha costituito un aspetto importante degli ultimi 40 anni di vita politico-istituzionale della città.
Terni è stata una delle prime città d’Italia a costituire i Consigli di Quartiere, nei primi anni 70, innestandosi in quella forte richiesta che cresceva nel Paese, che portò a importanti esperienze di partecipazione diretta nel mondo del lavoro, nella scuola oltre che nel governo delle città.
Essi, pur non avendo deleghe né risorse da gestire direttamente, hanno rappresentato un innovativo strumento di coinvolgimento popolare al governo cittadino, partecipando alle scelte dell’Amministrazione Comunale con un ruolo attivo e  propositivo.
Riuscirono ad alimentare una forte volontà di partecipazione in centinaia di donne e uomini chiamati a far parte dei consigli e soprattutto la convinta presenza di tanta parte della città all’attività degli organismi.
Del tutto naturale fu quindi il successivo passaggio alla costituzione delle Circoscrizioni, dotate via via di sempre maggiori risorse e poteri, nate in seguito alla legge nazionale del 1976.
Anche qui Terni anticipò la nascita delle Circoscrizioni, istituendole con l’elezione indiretta nel 1978 e successivamente, con il voto diretto dei cittadini alle elezioni amministrative del 1980, come previsto appunto dalla legge 278/76.
Quindi, la cancellazione delle Circoscrizioni che avverrà nel 2014, in base alla legge 42 del 2010, non rappresenta solo la fine di una esperienza di decentramento amministrativo, significa anche il venir meno di quella politica di partecipazione alla vita pubblica municipale che ha accompagnato la crescita della città in questi anni.
Anche se, c’è da notare, nel corso degli anni quell’esperienza si è andata sempre di più caratterizzando per gli aspetti di decentramento amministrativo, perdendo molto sul fronte della partecipazione che era stata la vera, innovativa intuizione.
Con l'esaurirsi dell’esperienza delle Circoscrizioni, riteniamo che non sia utile un semplicistico ritorno al passato, ricostituendo sotto altre forme i Consigli di Quartiere. Sarebbe una scelta del passato in un contesto completamente diverso.
Vanno innanzitutto scissi i due aspetti, quello del decentramento dei servizi da quello, da rilanciare, della condivisione del governo della città.