pubblico questa proposta dei Radicali, ogni tanto condivido qualcosa con loro...
Roma, 11 luglio 2007
• un documento radicale sull'iniziativa
L’ultimo Comitato Nazionale di Radicali Italiani ha deliberato “una immediata mobilitazione di opinione pubblica e istituzionale perché venga immediatamente resa pubblica tutta la documentazione sui comportamenti istituzionali di tutti i deputati e senatori, nell’esercizio della loro finzione, nelle loro attività e inattività parlamentari”.
Che si debba dare ai cittadini la possibilità di conoscere cosa fanno gli eletti non è per i radicali invenzione di oggi: nel 1976, appena entrati a Montecitorio, i quattro deputati radicali organizzarono delle trasmissioni “pirata” delle sedute d’aula facendo viaggiare - per la prima volta nella storia italiana - le voci dei parlamentari sulle onde di Radio Radicale, nata appena un anno prima.
Con una Fiat cinquecento munita di telefono volante (allora non c’erano i cellulari) i tecnici di Radio Radicale captavano il segnale dagli altoparlanti dislocati negli uffici dei parlamentari e lo ritrasmettevano via etere. L’allora presidente della Camera Nilde Jotti ingaggiò una vera e proprio guerra contro l’ennesimo “scandalo” radicale togliendo a ripetizione il segnale. Alla fine, i radicali la spuntarono semplicemente perché si erano basati su un principio costituzionale: “le sedute sono pubbliche” (art. 64). Ma per chi erano pubbliche? Per i giornalisti parlamentari che poi facevano i resoconti sulle loro testate? Per chi chiedeva seguendo una defatigante trafila burocratica l’accesso ai resoconti stenografici? Per i pochissimi che potevano entrare perché invitati da un eletto? Vuoi mettere per un elettore comunista ascoltare in diretta la viva voce di Enrico Berlinguer o per un “fascista” seguire l’intervento di Giorgio Almirante!
Nell’esempio appena riportato, c’è l’essenza della proposta di oggi rafforzata anche da quanto fu deciso a Fiuggi il 25 settembre 2005 quando fu definito il programma della Rosa nel Pugno. Fra i “31 Punti di Fiuggi” il 13° riguardava in modo articolato l’e-democracy: fra l’altro si chiedeva “la messa in rete di atti e attività istituzionali”, l’albo pretorio telematico e che tutto il materiale pubblico ddovesse essere liberamente divulgabile”.
Riallacciandoci al disegno di legge del ministro Santagata sui “costi della politica” chiediamo
1) la creazione del portale delle istituzioni elettive e degli eletti.
Secondo la proposta radicale, di ciascuna istituzione[Parlamento Europeo, Parlamento Italiano (Camera e Senato), Regioni, Provincie, Comuni, Circoscrizioni, dovranno essere pubblicati i seguenti dati:
- Link al sito istituzionale
- Bilancio interno dell’istituzione
- Bilancio dell’istituzione (Stato, regione, provincia, ecc.) con allegati
- Composizione dell’istituzione
- Presenze e comportamento di voto degli eletti
- Atti presentati in tutte le articolazioni dell’istituzione, iter e loro conclusione
- Atti adottati dalle singole articolazioni dell’istituzione
Di ciascun eletto dovranno essere pubblicati i seguenti dati:
- Nome e cognome, luogo e data di nascita
- Il numero di codice fiscale, dato identificativo al fine di disporre di un’anagrafe degli eletti e, di ciascuno, gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo
- Dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’assunzione dell’incarico, degli anni in cui ricopre l’incarico e dell’anno successivo
- Dichiarazione da parte dell’eletto dei finanziamenti ricevuti e/o dei doni, benefici o altro assimilabile
- Registro delle spese degli eletti, comprensive delle spese per lo staff, spese per l’ufficio, spese per i viaggi sia dell’eletto che dello staff, spese telefoniche e dotazione informatica, spese varie
- Atti presentati con iter fino alla conclusione
- Il quadro delle presenze ai lavori dell’istituzione di cui fa parte e i voti espressi sugli atti adottati dalla stessa
2) tutti i dati di cui sopra e, in particolare quelli relativi alle votazioni individuali, debbono essere accessibili e in un formato standard aperto (XML)
3) appello ai cittadini perché ci aiutino a costituire – a tutti i livelli – gruppi di pressione sulle istituzioni per richiedere l’accessibilità dei dati
Per offrire collaborazione volontaria e suggerimenti scrivere a:
info@radicali.it
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