Portella della Ginestra, 11 agosto 2011 |
- Al Presidente della Repubblica Italiana On. Giorgio Napolitano
Illustrissimo Presidente della Repubblica,
siamo un gruppo di ragazze e ragazzi provenienti da ogni parte d'Italia, che dal 3 al 12 agosto hanno partecipato ad un campo di lavoro e conoscenza a Corleone, presso la Cooperativa “Lavoro e non solo”, cooperativa che gestisce terreni e immobili confiscati alla mafia. Il nostro campo fa parte di un progetto coordinato da Arci nazionale denominato “LiberArci dalle Spine” al quale ogni anno centinaia di giovani partecipano con entusiasmo.
Nella nostra breve ma intensa permanenza in Sicilia, abbiamo lavorato nei campi con i soci della cooperativa, incontrato alcuni rappresentanti della società civile impegnati in prima linea nella lotta alla mafia e abbiamo approfondito anche la storia dell'antimafia corleonese, dai fasci siciliani di Bernardino Verro fino all'impegno di oggi delle istituzioni e dei giovani corleonesi per un futuro basato su giustizia e legalità.
Uno degli incontri più emozionanti è stato quello con tre superstiti della Strage di Portella della Ginestra, nel luogo in cui durante la festa del primo maggio 1947 la mafia uccise undici persone lasciandone ventisette gravemente ferite, in quella che è stata la prima strage della nostra Repubblica. La prima, che resta, dopo oltre sessant'anni e come molte altre, ancora avvolta nel mistero, con la verità segregata in uno dei tanti archivi protetti dal segreto di stato.
Dai racconti dei sopravvissuti è emersa più volte la richiesta di ricevere una Sua visita come massimo rappresentante dello Stato. Sarebbe un gesto altamente simbolico e di speranza verso tutti coloro che cercano ancora una verità e una giustizia dovute anche, e soprattutto, dopo così tanto tempo.
L'incontro di Portella, la narrazione dei fatti e delle battaglie successive per giungere alla verità, ci hanno profondamente toccato, così come la richiesta di poter avere finalmente sul luogo della strage un Presidente della Repubblica.
Sicuri in un suo interessamento, porgiamo distinti saluti
Le ragazze e i ragazzi di
“LiberArci dalle Spine”
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