martedì 25 maggio 2010
Comunicato Stampa su Pietro Montesi
COMUNICATO STAMPA
In riferimento alle affermazioni di Marcello Marcellini, apparse sul "Giornale dell'Umbria" del 21 maggio, riferite all'uccisione di Pietro Montesi, è doveroso fare delle precisazioni contro il revisionismo "alla Pansa", che purtroppo ha seguaci anche nella nostra città.
Pietro Montesi era un vecchio antifascista, mazziniano, punto di riferimento per tutti i partigiani e gli antifascisti della zona. La sera del 20 maggio 1944, davanti alla sua abitazione, si verificò uno scontro a fuoco a cui parteciparono anche I Partigiani Conti Ricciardo (Pacchio) e Pulci Bruno (Veleno), con alcuni soldati tedeschi.Durante lo scontro, in cui rimase ferito Veleno, I fascisti di Marmore prelevarono Montesi da casa per poi ucciderlo. Pacchio non riuscì ad evitare l'assassinio di Montesi, ma salvò la vita a Veleno.Per questa azione è stato insignito con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Marcellini invece riporta le tesi dei fascisti secondo cui si trattò di un incidente e che fu poi Bruno Zenoni, marmorese del comando della Brigata "Gramsci", ad avallare invece la tesi dell'omicidio, solo per incolpare i fascisti.Secondo Marcellini, la morte di Montesi fu strumentalizzata per mantenere "un odio inestinguibile verso i fascisti". Non c'era certo bisogno di inscenare un falso martirio, come sostiene Marcellini, purtroppo Terni come il resto d'Italia aveva già patito duramente la dittatura e la violenza fascista e nazista.Ricordo a Marcellini che a Marmore, un mese e mezzo prima di Montesi, i nazisti, alleati dei Repubblichini, uccisero il giovane operaio comunista Domenico Faggetti insieme ad altri compagni presso Villa Carmine di Leonessa.
Le affermazioni di Marcellini offendono e infangano la memoria di Montesi, Bruno Zenoni e Conti Ricciardo, che tanto hanno dato per la Libertà e la Democrazia.
Marmore, 25/05/2010
Tommaso Sabatini
SEL – Marmore
NELLA FOTO: il nuovo Monumento dedicato a Montesi
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