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La conferenza stampa di presentazione del documento |
La democrazia può resistere alla minaccia autoritaria soltanto a patto che si trasformi, da “democrazia di spettatori passivi”, in “democrazia di partecipanti attivi”, nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private.
(E.Fromm, Avere o essere?, 1976)
DECENTRAMENTO E PARTECIPAZIONE: UNA STORIA TERNANA
L’esperienza del decentramento a Terni ha costituito un aspetto importante degli ultimi 40 anni di vita politico-istituzionale della città.
Terni è stata una delle prime città d’Italia a costituire i Consigli di Quartiere, nei primi anni 70, innestandosi in quella forte richiesta che cresceva nel Paese, che portò a importanti esperienze di partecipazione diretta nel mondo del lavoro, nella scuola oltre che nel governo delle città.
Essi, pur non avendo deleghe né risorse da gestire direttamente, hanno rappresentato un innovativo strumento di coinvolgimento popolare al governo cittadino, partecipando alle scelte dell’Amministrazione Comunale con un ruolo attivo e propositivo.
Riuscirono ad alimentare una forte volontà di partecipazione in centinaia di donne e uomini chiamati a far parte dei consigli e soprattutto la convinta presenza di tanta parte della città all’attività degli organismi.
Del tutto naturale fu quindi il successivo passaggio alla costituzione delle Circoscrizioni, dotate via via di sempre maggiori risorse e poteri, nate in seguito alla legge nazionale del 1976.
Anche qui Terni anticipò la nascita delle Circoscrizioni, istituendole con l’elezione indiretta nel 1978 e successivamente, con il voto diretto dei cittadini alle elezioni amministrative del 1980, come previsto appunto dalla legge 278/76.
Quindi, la cancellazione delle Circoscrizioni che avverrà nel 2014, in base alla legge 42 del 2010, non rappresenta solo la fine di una esperienza di decentramento amministrativo, significa anche il venir meno di quella politica di partecipazione alla vita pubblica municipale che ha accompagnato la crescita della città in questi anni.
Anche se, c’è da notare, nel corso degli anni quell’esperienza si è andata sempre di più caratterizzando per gli aspetti di decentramento amministrativo, perdendo molto sul fronte della partecipazione che era stata la vera, innovativa intuizione.
Con l'esaurirsi dell’esperienza delle Circoscrizioni, riteniamo che non sia utile un semplicistico ritorno al passato, ricostituendo sotto altre forme i Consigli di Quartiere. Sarebbe una scelta del passato in un contesto completamente diverso.
Vanno innanzitutto scissi i due aspetti, quello del decentramento dei servizi da quello, da rilanciare, della condivisione del governo della città.